A ferragosto Alberobello è finita
sorprendentemente sui giornali non per le attrattive turistiche o culturali ma
per “un’ombra mafiosa sui trulli”
come un giornale a tiratura nazionale ha titolato.
Per noi questa situazione è un segnale
che non possiamo ignorare. Ignorare è in antitesi con i motivi che ci hanno
portato a dar vita alla nostra associazione. Riflettere, invece, ci pare davvero essenziale in questo momento
cercando di dar voce non a pettegolezzi, desideri di rivincite e gelosie mai
sopite ma a un pensiero più forte di legalità
e trasparenza che, ultimamente,
sembra non appartenere ad un luogo baciato dalla fortuna come Alberobello.
Senza volere anticipare giudizi e
rispettando il giusto lavoro di indagine e di ricerca della verità che compete
alla magistratura, lo scandalo può essere interpretato come un richiamo a tutti
noi.
L’ombra di infiltrazioni mafiose, va
letta sicuramente come il segno dell’indebolimento del codice di moralità di singoli attori ma appare, anche e più
profondamente, come il campanello di allarme che annuncia il grave stato di
crisi valoriale in cui si trova Alberobello.
Noi vogliamo contribuire a riportare
la legalità al centro del dibattito cittadino e chiediamo a tutti coloro che
vogliono di far sentire la propria voce, in questi momenti di smarrimento per
il nostro paese, collaborando così alla creazione di un futuro più democratico e
trasparente.